SANITÀ. PS, MARINI (SAN CAMILLO): A BREVE APRIREMO NUOVI REPARTI PER 82 POSTI LETTO

 SANITÀ. PS, MARINI (SAN CAMILLO): A BREVE APRIREMO NUOVI REPARTI PER 82 POSTI LETTO

(DIRE) Roma, 28 feb. – Il Prof Pierluigi Marini, Direttore Chirurgia Generale d`Urgenza e delle Nuove Tecnologie, direttore DEA dell`Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, è intervenuto nel programma Gli Inascoltabili in onda su Radio Roma Sound fm90 per commentare l`inchiesta di RomaToday sugli Ospedali San Camillo e Policlinico Umberto I, di seguito le sue parole: “Io sono un uomo di scienza, mi piace parlare sui numeri dal punto di vista delle prestazioni sanitarie sulle quali abbiamo riconoscimenti continui e parliamo poi di criticità che ci sono nell`ambito del management di un dipartimento che è considerato un hub di tutte le reti emergenze come ictus, traumi, ecc.insomma ogni emergenza complessa viene al San Camillo da tutto il Lazio. Il nostro pronto soccorso eroga 60 mila prestazioni l`anno come pronto soccorso generale che diventano 100 mila se si aggiungono le prestazioni ginecologiche e pediatriche. Il nostro trauma center, che sta in pronto soccorso, è stato giudicato da AGENAS miglior trauma center d`Italia, superando il Niguarda di Milano”.   “Che la sanità pubblica stia passando una crisi importante lo dicono le evidenze. Quello che io rilevo come una grande criticità è legata al personale che non è sufficiente specie in quei reparti ad alta criticità. I giovani medici non scelgono più di fare il chirurgo o il medico d`urgenza, il motivo è che i giovani considerano queste specialità a troppo alto rischio professionale, anche dal punto di vista del contezioso medico legale, e poi si considerato sottopagati rispetto alle responsabilità. Siamo i peggio pagati d`Europa. Questo vale anche per i giovani infermieri che preferiscono andare a lavorare in strutture private o addirittura all`estero, mi dicevano che ora c`è la Norvegia che da stipendi tre volte superiori ai nostri. Ho visto il servizio di Roma Today e non mi sottraggo dal parlarne con voi: ho sentito parlare di facilità di accesso, la nostra criticità è che parliamo di un ospedale a padiglioni quindi è chiaro che ci sono tanti punti di entrata; ho sentito parlare di corridoi, ma il nostro pronto soccorso ha 7 accessi che ci devono essere dal punto di vista funzionale ad esempio uno di questi porta in pochi secondi in radiologia d`urgenza dove lo scorso anno abbiamo fatto 85000 esami d`urgenti tra i quali 45000 tac, il percorso è fatto per muoversi velocemente e questo è un corridoio che salva la vita. Possiamo trovare un contenitore (per i rifiuti ospedalieri ndr) aperto come si vede nel servizio? Non dovrebbe succedere, noi sorvegliamo e cerchiamo di portarli via continuamente. Abbiamo cercato di organizzare al meglio la nostra struttura però ci sono criticità: abbiamo mediamente 150 pazienti al giorno che arrivano al pronto soccorso. La scorsa settimana abbiamo fatto un incontro con la Regione Lazio che in questo momento è molto presente, giovedì abbiamo fatto una riunione proprio sui flussi dei pazienti e chi ci ascoltava ci ha riconosciuto che noi riusciamo a dimettere l`80% dei pazienti direttamente noi dal Pronto Soccorso e di questi il 90% entro 12 ore. Ricoveriamo di fatto il 23%. Un numero che non dovrebbe creare sovraffollamento e invece si crea perché i pazienti sono molti e molto spesso l`ospedale non riesce ad assorbirli tutti.Un altro problema è la dimissione dei pazienti che una volta dimessi non posso tornare in famiglia per motivi sociali, non è sempre facile riprendersi in casa un paziente dimissibile, di questo problema abbiamo parlato con la Regione Lazio che ha capito il problema e si è resa disponibile a organizzare dei processi virtuose con delle strutture d`accoglienza per questi pazienti che non dovrebbero stare in strutture di alta specializzazione come la nostra”. “In questi giorni stanno sbloccando le assunzioni, noi non vediamo l`ora di farle perché questo ci permette di garantire al meglio le prestazioni e di non mandarle in sofferenza. L`altro problema grosso è stata la chiusura di troppi posti letto degli ospedali, a fronte di una richiesta sempre maggiore di ospedalizzazione perché la popolazione è invecchiata. Ora il San Camillo sta riaprendo dei posti letto e vi lascio dei dati: a giorni ci sarà la riapertura di un reparto di 18 posti letto a gestione infermieristica, apriamo un altro reparto di medicina a servizio del pronto soccorso di 18 posti letto, apriremo i 12 posti letto per l`ictus, una sub intensiva di 16 posti letto a sostegno dei pazienti post pronto soccorso e 18 posti letto di terapia intensiva. Tutto questo con la collaborazione della Regione per ridurre le criticità che ci sono. E` chiaro che per aprire tutte queste cose ci servono buona tecnologia e il personale che arriverà. Ci umilia sentir parlare di ospedali da terzo mondo, ma se noi continuiamo a mandare questi messaggi ci saranno sempre meno giovani che sceglieranno di fare il chirurgo o i medici di pronto soccorso. Quest`anno sono andate perse il 70% delle borse per le scuole di specializzazione in chirurgia generale, secondo il nostro osservatorio, continuando così tra 5 anni chiuderemo il 30% delle sale operatorie in Italia. A chi fa bene questo?”.  (Com/Red/Dire15:45 28-02-24 .NNNN)

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